La Chiesa di San Domenico apparteneva al monastero delle omonime consorelle che nel Cinquecento, dal borgo di San Giorgio in Braida, dovettero trasferirsi in Cittadella. Nel periodo compreso tra il Seicento e il Settecento l'edificio sacro, completamente rinnovato, venne abbellito con le opere d'arte che si possono ammirare oggi: gli altari dal lapicida e architetto Francesco Marchesini e l'affrescatura del soffitto e del fregio opera del figlio, Alessandro (1663-1738), in stretta collaborazione con il quadraturista Carlo Sferini, detto il Tedesco.
Il tour proseguirà poi lungo stradone San Fermo, su cui si affacciano alcuni dei Palazzi nobiliari più maestosi della città: in particolare ci soffermeremo a Palazzo Della Torre – Ederle. La storia della costruzione del palazzo è oscura, in particolare non si conosce il nome dell'architetto che progettò la dimora.
Secondo alcuni critici il palazzo venne costruito nel XVI secolo dal famoso architetto veronese Michele Sanmicheli, mentre altri sostengono che venne costruito da Domenico Curtoni nel XVII secolo. L'autore più probabile potrebbe essere però Bernardino Brugnoli, un parente del Sanmicheli, che lavorò spesso con lui, e dunque prese in parte il suo stile e la sua tecnica.